Il parco è aperto.
Già record di incassi con 511,800,000 dollari guadagnati nel
mondo al terzo giorno dal debutto, Jurassic World batte così i 483 milioni al
debutto di Harry Potter e i Doni della Morte - Parte 2 e diviene la miglior
partenza mondiale di sempre.
Ottimi risultati anche in Italia con 5 milioni e mezzo di euro incassati in 4
giorni.
Insomma, un film che certamente parte avvantaggiato in
quanto non brilli di luce propria ma sia già ben conosciuto dai fan storici della
saga anni '90 e non, ma almeno dal punto di vista delle vendite Jurassic World
risulta un successone, attirando a se un gran numero di nostalgici e di nuove
generazioni, come era immaginabile.
Ventidue anni dopo gli eventi di Jurassic Park, Isla Nublar
finalmente apre i battenti al pubblico realizzando così i sogni di Hammond e divenendo un
parco di dinosauri per grandi e piccini.
Amministratrice del parco è Claire Dearing (Bryce Dallas Howard), che tra innumerevoli incarichi, riceve la visita dei suoi due nipoti.
Il parco però è in crisi, a causa dell'ormai 'disinteresse' per i dinosauri da parte dei turisti, che non li osservano più con troppo stupore.
Così il proprietario del parco Simon Masrani (Irrfan Khan) commissiona la realizzazione di un nuovo dinosauro, l'Indominus Rex, un ibrido geneticamente modificato e più terrificante di un T-Rex, che però finirà per sfuggire al controllo degli operatori del parco divertimenti.
Verrà allora chiamato a rapporto l'addestratore di Velociraptor Owen Grady (Chris Pratt) per cercare di recuperare il dinosauro in libertà.
In breve questa la trama di un film che nel complesso riesce a divertire e a
intrattenere, ma che risulta incomparabile con il primo capitolo
della saga targato Spielberg e con cui purtroppo il confronto è scontato. Visivamente ben realizzato (il sottoscritto si è emozionato come un bambino all'arrivo dei due ragazzini al parco), ma nel '93 Spielberg introdusse un qualcosa di
grandioso e mai visto, stupì il pubblico dell'epoca con degli animatronics, 'riportò in vita' -
almeno su pellicola - animali estinti e morti secoli fa e dimostrò che il
cinema può rendere 'reali' delle fantasie. Riuscì ad unire la
spettacolarizzazione e il grandioso, ad elementi di terrore (basti pensare ai
raptor nella cucina che inseguono i nipoti di Hammond o la prima apparizione
del T-Rex in Jurassic Park). Tutti aspetti che in questo nuovo capitolo vengono un pochino a mancare per lasciare più spazio a caratteristiche da blockbuster (difatti si preferisce la rapidità e l'azione a scene più 'lente' ricche di suspence e ansiogene).
Personaggi indimenticabili quali Sam Neill, Laura Dern, Jeff
Goldblum e Richard Attenborough vengono qui sostituiti dai nuovi Chris Pratt e
Bryce Dallas Howard, che però risultano di meno spessore rispetto ai predecessori.
Un tema sempre ricorrente e colonna portante della trama: il
volersi spingere oltre i limiti concessi dalla natura, pagandone poi le
conseguenze e che la natura gira e rigira vince sempre - ma che in questo
quarto film (seppur ancor presenti le avvertenze di non 'scherzare con il fuoco' stavolta da parte del personaggio di Chris Pratt
mentre nel '93 questo compito era spettato a Goldblum) si discosta un po' per dare più spazio all'aspetto della crisi e del 'disinteresse' delle persone verso i dinosauri e quindi la necessità di crearne di nuovi, con 'più denti', anche a costo di creare un qualcosa di incontrollabile e distruttivo come sarà l'Indominus Rex.
Stra-colmo di citazioni e omaggi ai precedenti capitoli
della saga, a volte anche eccessivi, ma che io personalmente ho apprezzato e in
alcuni casi sono anche riusciti a farmi emozionare e commuovere pensando che
sono trascorsi ben 22 anni.
Sceneggiatura 'carente' sopratutto da metà film quando il
tutto si tramuta in parabola militare, da quel momento in poi alcuni tra i
migliori dialoghi risultano essere quelli tra i dinosauri.
Ho adorato Bryce Dallas Howard che riesce incredibilmente a correre ovunque con scarpe
tacco 12, un po' meno Chris Pratt in moto fiancheggiato dai raptor. C'è un elemento che ci fa ben capire che il film avrà un seguito
divenendo forse una nuova trilogia (anche perché visti gli incassi in America
ci marceranno su parecchio), ma un finale che pare un po' la caricatura di un
B-Movie.
Nel complesso però film consigliato, godibile.
E se Jurassic Park poteva vantare un 8 1/2, il secondo capitolo un 7 + e il terzo un misero 4, Jurassic World può benissimo classificarsi con un 7-.
Ma per chi se la fosse persa, recuperi assolutamente la
vecchia saga, o almeno i primi due capitoli.