Chiamato a replicare il successo del primo Avengers,
divenuto il terzo film nella storia del cinema con il maggior numero di
incassi, Joss Whedon cade un po' nel meno eccezionale con
questo secondo capitolo della saga dei ‘Vendicatori’.
In sala in questi giorni e già con ottimi risultati a livello di guadagni, Avengers: Age of Ultorn non delude sicuramente le aspettative di chi da un cinecomic si aspetta azione, effetti speciali, cazzotti, botte, poteri sovrannaturali e
supereroi. Diverso è il discorso per tutti i fan più legati alla storia
fumettistica che sicuramente avranno notato nel film numerose imprecisioni o
persino dei veri e propri 'stravolgimenti' nell'immagine di determinati personaggi.
Ammirevole l’idea di voler mostrare un lato più umano di
ognuno degli eroi, tra debolezze e desideri, una trovata sicuramente interessante, ma alcuni aspetti potevano forse essere curati di più, o in ogni caso non inventati.
La famiglia di Occhio di Falco (Jeremy Renner), con tanto di moglie incinta
del terzo figlio, non esiste nella realtà dei fumetti; così come Scarlet Witch (Elizabeth Olsen), qui una sorta di Carrie de Lo sguardo di Satana, ma capace di creare
illusioni o leggere le paure nella mente delle persone (potere che la Wanda originale non ha), insieme al fratello Quicksilver (Aaron Taylor-Johnson) vengono identificati come una sorta di
esperimenti genetici dell’Hydra e non come due normalissimi mutanti (tra l'altro figli di
Magneto).
Continuano poi le libertà di interpretazione del regista con Ultron
creato da Tony Stark (Iron Man, Robert Downey Jr.) e non da Henry Pym (Ant-Man) come realmente dovrebbe
essere; oppure Visione (Paul Bettany) che, seppur a livello estetico risulti fedele, riesce ad alzare senza alcuno sforzo il martello di
Thor (Chris Hemsworth) - impossibile - e a sparare dalla fronte raggi ‘fotonici’ derivatogli dal
potere della Gemma dell’Infinito (per inciso nei fumetti spara raggi ‘fotonici',
ma dagli occhi).
Completa il tutto la storia d’amore no-sense tra Vedova Nera (Scarlett Johansson) e
Hulk (Mark Ruffalo) e un finale che ci mostra la seconda
formazione dei ‘Vendicatori’, peccato parzialmente errata.
A tratti dall'ironia 'pesante', al contrario del
primo Avengers (capolavoro), certe battute risultano essere ripetitive, un qualcosa di già visto nel primo film e che proprio per questo qui appare scontato.
Nel complesso comunque, corrette le imprecisioni (evidenti però solo agli occhi di un fan attento e accanito), il film scorre bene, si
lascia guardare, intrattiene, esteticamente i personaggi sono ricreati con cura e i 141 minuti in sala volano tra scene d’azione
continue, ritmi serrati, suspense e splenditi effetti speciali.
VOTO: 6,5
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