Oggi vi presentiamo Alberto Slitti, in arte Aj Summers. E' una delle rivelazioni di The Voice of Italy di quest'anno e sicuramente vi ricorderete della sua audizione, dove si è presentato con Can't Hold Us del rapper Macklemore.
Aj Summers ha 22 anni, è nato in Toscana e vive a Milano. Scrive canzoni da quando ha 14 anni e il suo punto di riferimento è la famiglia.
- Ciao Aj! Grazie per aver accettato la nostra intervista. Partiamo subito con una domanda che in molti, durante le puntate di The Voice, si sono posti: perché hai scelto questo nome?
Il nome Aj Summers l'ho creato all'età di 14 anni, quando ho cominciato
a scrivere musica.
Ho scelto questo accostamento perché è musicale, suona molto bene.
E poi Summers rispecchia molto la mia personalità: sono un ragazzo solare
e sereno.
- Cosa ti ha spinto a partecipare a The Voice? E' stata una scelta presa sul momento o ci pensavi già da tempo?
Da molto tempo carico video sui social dove canto le canzoni che scrivo e ho ottenuto un discreto seguito. Ma volevo capire se potevo realmente piacere alla gente: così mi sono messo in gioco, senza illudermi. Due anni fa avevo provato ad entrare a X Factor, ma non andò bene. Con The Voice è finalmente arrivata la mia occasione!
- Durante la tua Blind Audition si sono girati in tre per averti nella loro squadra. Molti erano convinti che avresti scelto il rapper J-Ax, ma così non è stato. C'è un motivo particolare per cui hai scelto il Team Fach?
Ho una profonda stima per i Facchinetti e sono contentissimo della mia scelta.
Francesco conosce molto bene il mondo della televisione e punta sulla modernità. Roby cura più l'aspetto tecnico: è sempre pronto a darmi consigli e grazie a lui sto scoprendo che, oltre a saper rappare, ho anche delle doti canore da poter sfruttare.
- Qual è il tuo rapporto con i compagni e con i coach?
Con i miei compagni di avventura mi trovo benissimo e ho legato soprattutto con Cli, la ragazza che ho sfidato alle Battles. Con lei mi sento davvero a mio agio, forse perché siamo molto simili. La apprezzo molto anche come artista e mi piace il fatto che scriva canzoni, proprio come me.
Per quanto riguarda i coach, sono sempre più fiero della scelta che ho fatto: i Facchinetti sono fantastici.
- Seguendo i tuoi profili sui vari social si nota subito che viaggi molto e hai anche vissuto in Australia. Il viaggiare ha in qualche modo influenzato il tuo approccio verso la musica?
Assolutamente sì, i viaggi che ho fatto mi hanno aperto la mente. Ho scoperto nuovi generi, modi nuovi di utilizzare la mia voce. Viaggiare mi ha aiutato a creare il mio stile, mi ha spinto ad avere coraggio e a mettermi in gioco: è stata una grandissima palestra.
E' una delle mie passioni più grandi insieme alla musica.
- Ti avvicini al Rap, all'Hip hop e all'R&B. In particolare, cosa ne pensi del mondo rap?
Nell'immaginario collettivo il mondo del rap è troppo standardizzato: grezzo, rude, prepotente, mai divertente o liberatorio. Credo invece che sia vastissimo e tutto da scoprire.
Io non mi considero ancora un vero e proprio rapper, ma amo il genere e scrivo moltissimo. Le mie canzoni non parlano di ciò che la gente potrebbe pensare: il mio è un rap liberatorio, da sognatore. Opto per una dimensione più intima e mi ispiro ad artisti come Frank Ocean e Macklemore.
- Infine ti facciamo i nostri migliori auguri. Cosa ti aspetti dal futuro, dopo questa meravigliosa esperienza?
Mi fa sempre piacere parlare e condividere le mie esperienze. Mi aspetto di crescere, migliorare e far arrivare la mia musica a più gente possibile. Io sono pronto a tutto e mi auguro qualcosa di bello!
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