29 anni fa nasceva a New York
Stefani Joanne Angelina Germanotta, figlia di Joseph e Cynthia Germanotta, entrambi con radici italiane.
Entrerà ben presto a far parte del mondo della musica a soli 4 anni, quando studierà pianoforte presso la scuola cattolica "
Convent of the Sacred Heart School".
Ma la sua carriera decollerà effettivamente nel 2008 con il singolo
Just Dance, apripista dell'album
The Fame, nel quale la ragazza desidera analizzare tutti gli aspetti del "diventare famosi" (aspetti che evidentemente conosceva poco visti anche i trascorsi da spogliarellista e le esibizioni nei peggiori locali sfigati di New York).
Fatto sta che quell'album segnerà l'immaginario collettivo, tanto da raggiungere le prime posizioni di qualsiasi classifica (persino quelle ultraterrene) e lancerà la figura di
Lady Gaga che
diventerà in breve tempo una leggenda vivente - una specie di Christina Aguilera più 'grassottella' che non si sa che faccia, chi sia e da dove viena (forse da Urano).
Il 6 luglio 2009 pubblicherà poi
Paparazzi, e di li la scalata verso quei due
gioiellini che saranno
The Fame Monster e
Born This Way. Riconoscimenti, plagi ipotizzati, un video (
Bad Romance) che ha stravolto il pop contemporaneo, insieme a
Telephone con Beyoncé. Teatrale, un po' 'na matta, un periodo d'oro, di attivismo, critiche, 3 tour fotonici, 5 Grammy e 13
MTV Video Music Awards. Un Europride a Roma (Alemanno sta ancora a chiedersi se sia o no la reincarnazione di Lucifero) e un Gay-pride a New York.
Sempre in prima fila per i diritti e per le minoranze, è anche merito suo se l'America ha abolito quella bestia che era il "
don't ask, don't tell".
E poi
Artpop e il declino a picco.
Un album non compreso o meglio NON CONDIVISO. Un album importante in collaborazione con artisti del calibro di Jeff Koons, Milly Brown e quel genio di Gareth Pugh - praticamente lanciato da Gaga. Con
Artpop sono arrivate le critiche pesanti, perché diciamocelo, Lady Gaga è sempre stata criticata ma Artpop l'ha distrutta interiormente. Un manager fava, una gestione della promozione che persino Natalie Imbruglia avrebbe ottenuto risultati migliori e poche copie vendute. Un altro tour, un altro capolavoro e due video. Due meraviglie che rimarranno di quel brutto periodo e che solo un fan poteva comprendere a fondo.
Ma come spesso succede, dopo il tracollo arriva la risalita, e per Gaga la ripresa è stato un album con quella leggenda che è
Tony Bennet, qualcosa di molto ma molto pretenzioso che poche altre artiste POP avrebbero potuto affrontare, un
Cheek to Cheek idolatrato dalla qualunque (impossibile non farlo), un altro Grammy, un nuovo tour e un altro capolavoro della nostra Germanotta che in tutto ciò ha trovato pure il tempo di andare a nozze con
Taylor Kinney, suo amante storico conosciuto sul set di
You and I e per cui tutti stiamo a sbavare da anni.
Insomma.. auguri Gagona, ci vediamo il 15 luglio a Perugia.
Put your paws up.
Lady Gaga, Paparazzi,MTV Video Music Awards (2009)
Lady Gaga & Tony Bennett, Ev'ry Time We Say Goodbye, Cheek To Cheek & It Don't Mean A Thing